Biancoscudati: MESSINA-ROCCELLA 2-1

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Classifica serie C - Girone C

 

MESSINA-ROCCELLA 2-1 -----

25 feb 2018 15:37 | U Luntru  in Squadra

MESSINA-ROCCELLA 2-1
Marcatori: 26’ pt Yeboah, 3’ st Plescia, 44’ st Rosafio
Messina (4-3-3): Meo; Lia, Bruno, Manetta, Misale (dal 19’ st Cassaro) (dal 30’ st Bucca); Cozzolino (dal 19’ st Cocuzza), Bossa, Balsamà (dal 13’ st Iudicelli); Rosafio, Yeboah, Ragosta (dal 40’ st Stranges). In panchina: Rinaldi, Barbera, Carini, Prisco. Allenatore: Giacomo Modica.
Roccella (4-3-3): Scuffia; Cordova, Chiochia, Strumbo, Malerba; Faiello, Voltasio (dal 47’ st Pittelli), Gattabria (dal 29’ st Commisso); Faella (dal 19’ st Tassone), Plescia, Catalano (dal 40’ st Pagano). In panchina: Jusufi, Minunzio, Riitano, Surace, Pittelli, Filippone. Allenatore: Domenico Giampà.
Arbitro: Valentina Finzi di Foligno
Assistenti: Stefano Franco di Padova e Emanuele Santoruvo di Piacenza
Ammoniti: 8’st Balsamà, 27’ st Chiochia, 45’ st Rosafio
Corner: 5-5
Recupero: primo tempo 0 ’, secondo tempo 6 ’
Le ultime prestazioni scintillanti al “S.Filippo”, con gli avversari annichiliti e seppelliti sotto valanghe di gol e di azioni pericolose, fanno decadere al grado di “vittoria sofferta” quella ottenuta ieri pomeriggio dal Messina contro un Roccella molto ben messo in campo da Mister Mimmo Giampà (6,5), con 5 under schierati dall’inizio, alcuni dei quali in possesso di buone doti tecniche e dinamiche, come i due prodotti del vivaio rosanero Plescia e Gattabria, o i quasi omonimi Faello e Faella, tutti meritevoli di un bel 7 pieno, insieme al classe 92 Malerba, ottimo sulla corsie mancina e, appena mezzo punto in meno deve essere assegnato a Catalano ed a Voltasio. Gli amaranto collezionano l’undicesimo rovescio esterno in campionato, uno score deficitario che può essere spiegato solo con l’incapacità nel gestire i momenti topici di ciascuna gara lontano dalle mura amiche. Ne ha approfittato anche il Messina, rimaneggiato dalle squalifiche di Inzoudine e Lavrendi e dagli infortuni di Migliorini, Bettini e Mascari, con Giacomo Modica (voto 6,5) costretto a ricorrere in partenza, anche lui, a ben due diciassettenni, due diciannovenni ed un ventenne, portando due portieri in panca per arrivare a 20 effettivi utilizzabili in gara. Bene la squadra biancoscudata nel primo tempo, molto simile a quello giocato contro la Gelbison, ma senza riuscire a finalizzare con lo stesso cinismo dimostrato due settimane or sono contro i cilentani. Un gioiello il gol servito su un piatto d’argento a Yeboah da una serie di scambi rapidissimi tutti di prima, partiti da Misale per poi passare da Balsamà, Bossa, Ragosta, Rosafio, ed infine Ragosta, ancora una volta assist-man per il ghanese, giunto alla sua settima rete con il Messina ed all’undicesima soddisfazione personale stagionale. Nella ripresa, invece, il Messina subisce il piglio degli amaranto per una ventina di minuti, rischiando di subire una clamorosa rimonta ed, alla fine, dopo il rimescolamento conseguente alle 5 sostituzioni, arriva la giocata non casuale che porta alla rete decisiva, ennesimo tentativo, finalmente con i tempi giusti, di immediata verticalizzazione alla ricerca della porta avversaria. La determinazione che era mancata mercoledì scorso al “Tupparello” consente, quindi di tirare fuori tre punti da una gara difficile, anche grazie alla sicurezza tra i pali di Federico Meo (7), che in due occasioni evita la capitolazione, con un intervento di piede al 12’ e una parata in tuffo sulla conclusione velenosa di Catalano al 54’. Meno devastante del solito l’impatto di Lia (6,5), che però si sacrifica negli ultimi venti minuti di gioco sulla fascia sinistra, dopo l’infortunio del neo entrato Cassaro, e, da quella zona, inventa la giocata che innesca il gol decisivo. Ottima la prova dei due centrali, al netto della disattenzione collettiva che porta al momentaneo pareggio, con Manetta (6,5) in crescente condizione fisica e Bruno (7) che merita mezzo voto in più per alcune proiezioni offensive determinanti, nell’ultima fase di gara, quando era stato spostato sulla destra ed era indispensabile spezzare il ritmo dei calabresi. Misale, al suo primo impiego da titolare, si guadagna una larga sufficienza, denunciando qualche ovvio limite di tenuta alla distanza, venendo sostituito dallo sfortunato Cassaro (sv), costretto a lasciare il campo dopo pochi minuti, a causa di una brutta botta alla testa. Gli subentra Bucca (6), al ritorno in campo dopo diverse settimane, bravo a reggere l’impatto con un match di non facile interpretazione. La linea di centrocampo, affidata al trio Cozzolino-Bossa-Balsamà gioca un buon primo tempo, mettendoci corsa, dedizione e anche spigliatezza in fase offensiva, ma, nella ripresa, soffre l’assenza di un metronomo come Lavrendi, capace di dettare i tempi della manovra, ma anche di reggere il confronto fisico. Resiste fino alla fine solo Bossa (6,5), mentre Balsamà (6) è il primo ad essere sostituito con Iudicelli (6), seguito, poco dopo, da Cozzolino (6), cui subentra Cocuzza, avviando una serie di nuovi posizionamenti tra i superstiti in campo. Il “capitano”, come lo definisce Modica, merita la sufficienza perché appare chiaramente lo sforzo sincero di riemergere durante una stagione molto complicata per lui, anche se grida vendetta l’errore nella conclusione in piena area al 73’, dopo un ottimo assist di Iudicelli. Il reparto avanzato regge il peso determinante per la vittoria, perché riesce a concretizzare molto in rapporto alle occasioni create, ed il merito va ai finalizzatori Yeboah (7) e Rosafio (7), anche se il secondo soffre molto il dinamismo degli avversari, riuscendo, però, a tirare fuori dal cilindro un gol di rapidità, astuzia e tecnica, oltre che di grande forza di volontà. Ragosta (6,5) resta un pelo sotto ai compagni di reparto, ma solo perché non riesce a concludere a rete nelle due chance avute nel primo tempo e, nei secondi 45’, si lascia irretire dalla difesa amaranto, adattandosi anche ad un inedito ruolo di trequartista alle spalle di Yeboah, nell’ultimo scorcio di match prima di lasciare spazio a Stranges (sv). In sala stampa era palpabile il sollievo nei volti dei protagonisti in campo e dei dirigenti biancoscudati, che, in caso di sconfitta, avrebbero visto come una chimera il raggiungimento del quinto posto, obiettivo sempre difficile, restando ad otto lunghezze, ma i tre punti consentono di continuare a sperare e, in ogni caso, premiano un gruppo capace di costruire gioco e spettacolo partendo da zero, con l’augurio che quanto fatto fino ad oggi possa essere la base per costruire un futuro in cui si lotti davvero per vincere, dall’inizio alla fine.

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