Biancoscudati: MESSINA-SAMBIASE 1-0

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Classifica serie C - Girone C

 

MESSINA-SAMBIASE 1-0 -----

11 nov 2012 19:05 | U Luntru  in Squadra

IL TABELLINO
MESSINA- SAMBIASE 1-0
Marcatore: 74’ Leon
MESSINA: Cuda (93), Caiazzo (94), Di Stefano (93), Bucolo, Chiavaro, Ignoffo, Parachì (92) (dall’80’ Cicatiello – 94 -), Maiorano, Corona (dal 62’ Croce), Cocuzza, Quintoni(dal 53’ Leon). In panchina: Mangini (95), Leo (94), Ferreira, Cucinotta. Allenatore: Gaetano Catalano
SAMBIASE: Andreoli (92), Chirillo (93), Curcio, Carrozza (93), Aguglia, Morelli, Pirelli (94) (dal 62’ Joao Paulo – 94-), Cordiano (dall 80’ Mercuri), Russo, Lio, Martello (dal 58’ Guerreri). In panchina: De Sio (94), Gerace (92), Fabio (93), Filardo (93). Allenatore: Renato Mancini.
Arbitro: Daniel Amabile di Vicenza
Assistenti: Angelo Nigito (Ragusa), Maurizio Cartaino (Pavia)
Recupero: 1° tempo nessuno – 2° tempo 4’
Ammoniti: 55’ Andreoli, 70’ Guerreri, 71’ Chiavaro, 85’ Caiazzo.
Calci d’angolo: 8-4 per il Sambase
Spettatori: circa 2500
LA CRONACA- Il Messina riesce a venire a capo di una partita difficilissima grazie alla prima prodezza del suo grande colpo di mercato, quel Leon finalmente decisivo con una punizione battuta magistralmente da circa 25 metri al 74’. L’honduregno non ha smentito questa volta la sua fama, costruita a suon di gol e giocate sopraffine sui campi di tutto il mondo, ha preso in mano il pallone non appena il signor Amabile ha fischiato fallo su Parchì, lo ha sistemato con cura sul terreno, e lo ha indirizzato con violenza e precisione proprio nell’angolino sul lato sinistro della porta avversaria, proprio dove si era piazzato Andreoli.
E’ stato un lampo di puro spettacolo in una gara piuttosto grigia, appesantita anche da un fortissimo vento di scirocco che ha condizionato anche alcune giocate. I padroni di casa si erano presentati al via praticamente con la stessa formazione dell’ultima vittoria casalinga, ottenuta a spese della Vibonese, con il ritorno di Quintoni a sinistra e la coppia di “cugini del gol” Cocuzza-Corona.
Il primo tempo è davvero soporifero, con il taccuino tristemente vuoto, tranne che per un paio di conclusioni fuori bersaglio tentate dai calabresi, in favore di vento, e una sola azione del Messina al 24’ quando i biancoscudati, prendendo a modello il Barça, fanno ben 5 passaggi dentro l’area avversaria, fino a quando Corona si fa rimpallare in fallo laterale da un difensore un tiro abbastanza timido.
I primi 45’ scorrono via, quindi, praticamente senza sussulti, ad un ritmo lentissimo, con le due squadre che non si scoprono mai.
Alla ripresa del gioco, invece, sembra che il Messina abbia finalmente deciso di rompere gli indugi, soprattutto dopo un clamoroso liscio di Aguglia al 47’, lasciato solo a centro area su una punizione calciata con bravura da Lio.
Passa solo un minuto e gli uomini di Catalano ripartono in contropiede con Cocuzza che serve ottimamente Corona dentro l’area. Re Giorgio si libera di due avversari e prova a piazzare il pallone sul secondo palo, ma Andreoli è pronto a deviare in angolo.
I biancoscudati premono, ma riescono a confezionare solo due conclusioni dal limite di Parachì al 57’ e al 60’ che impegnano il portiere giallorosso in due pronti interventi in corner.
Al 64’ si vede Leon, bravo a liberarsi sulla sinistra e mettere un cross verso il centro, sul quale Croce non riesce ad intervenire e la palla sfila a poca distanza dal palo.
L’ex giocatore di Reggina e Genoa si piazza sulla fascia mancina e prova a saltare l’uomo, oppure a servire palloni invitanti al centro, non incide in modo letale, ma crea comunque apprensione alla difesa ospite.
Il suo gol, descritto ad inizio cronaca, per lui è una liberazione e gli consente di gestirsi fino al 90’ senza troppo penare, oltre a perdonare il troppo egoista Croce che, al 77’, invece di servigli il pallone in un contropiede in superiorità numerica, prova una conclusione dal limite troppo centrale e debole per impensierire Andreoli.
Praticamente non accade più nulla fino al triplice fischio del signor Amabile, un arbitro un po’ troppo distratto in alcuni frangenti di gioco e il cui permissivismo non è degenerato solo per la correttezza dei giocatori in campo.
Il Messina si prende questi tre punti, continua la sua rincorsa alla vetta, e festeggia sperando che finalmente, il suo Leon sia uscito dalla gabbia.

SALA STAMPA
Renato Mancini, allenatore del Sambiase, non sa darsi pace per la quarta sconfitta in cinque gare disputate in trasferta, dove i giallorossi hanno colto solo un punto: “Nelle ultime tre domeniche siamo stati condannati da episodi che hanno vanificato i nostri sforzi. Non si tratta, però, solo di malasorte, perché dobbiamo avere la testa e la giusta determinazione in campo, dove ci vuole più cinismo. Oggi abbiamo incontrato il Messina che è una delle candidate alla vittoria del campionato, ma non siamo stati messi sotto, se non per una giocata di alto livello e per la loro cattiveria e determinazione nel portare i tre punti a casa.”
Gaetano Catalano, sulla sponda opposta, si gode il successo, anche se venuto con molta sofferenza: “Nei primi 45 minuti siamo stati in difficoltà, forse perché risentivamo psicologicamente della sconfitta con la Gelbison. Nel secondo tempo, abbiamo messo sotto pressione gli avversari e siamo riusciti a sbloccare la gara solo su punizione, anche perché il Sambiase si è chiuso bene e noi non riuscivamo a saltare l’uomo per creare superiorità. Ho provato a cambiare la partita con i cambi ed ho fatto uscire Corona perché speravo che Croce potesse sfruttare meglio le giocate di Leon. Julio mi è sembrato migliorato e cercherò di farlo giocare di più proprio per portarlo in condizione prima possibile”.
Totò Cocuzza pone l’accento sui progressi fatti dal Messina come squadra: “Adesso stiamo per finire il rodaggio e, anche se non riusciamo a fare prestazioni strepitose, siamo bravi a passare in vantaggio e gestire la gara. Adesso dobbiamo continuare su questa strada, lavorare di più per migliorare il gioco, anche perché ci sono suqadre come la Gelbison che viaggiano sull’onda dell’entusiasmo e possono diventare pericolose”.
Stefano Maiorano , centrocampista del Messina, spunta in sala stampa con un impresentabile copricapo che nasconde la sua chioma bionda, ma ai microfoni e taccuini appare abbastanza modesto e concreto: “Oggi abbiamo avuto la conferma che questo è un campionato molto difficile. Noi abbiamo dovuto impegnarci al massimo per ottenere i tre punti contro il Sambiase e il Cosenza ha perso in casa contro la Gelbison, quindi siamo tutti in pochi punti e c’è molto equilibrio. Oggi, ad esempio, non credevo che la Gelbison violasse il S.Vito senza Senè, Manzo e Pascuccio, ma, evidentemente, i nostri avversari di domenica scorsa, pur essendo meno forti tecnicamente di noi, mettono in campo la giusta grinta, cattiveria ed hanno l’entusiasmo per stare in testa a questo punto del torneo. Noi, adesso, dobbiamo restare concentrati perché abbiamo un ciclo di partite fondamentali per il nostro futuro. Domenica prossima siamo su un campo difficilissimo come Cava dei Tirreni, che conosco bene perché ci ho giocato un anno e poi ci attende il doppio turno casalingo contro Licata e Savoia, prima della sfida al S.Vito con il Cosenza. Lavoreremo per ottenere il massimo e, adesso, con il miglioramento della condizione di Leon, abbiamo un’arma importante in più a nostro favore”

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